mercredi 8 décembre 2010

Carnet de voyage_11

La neige
Torno a sentire la neve che si scioglie scricchiolando sotto le mie scarpe. Ecco che ritorno fra i boschi silenziosi. Ogni cosa davvero tace, corro e ascolto il mio ansimare. Non so più dove sono gli umani e dove gli animali e gli alberi. Se osservi dall'alto un abete, mi ha detto il falco, vedrai il disegno del cristallo di neve. Ogni cosa si ripete all'infinito fuori e dentro di noi. Corro per arrancare nelle nubi del mio respiro caldo che affonda nel gelo. Ti rincorro senza speranza. Ogni volta voli via e di me non vuoi sapere nulla? Le cime all'alba pungono l'azzurro e nel tramonto si disegnano rosa fra le crepe delle rocce dolomiti. Da lontano anch'io sento il tuo profumo di legna bruciata. Vorrei aver ingoiato tutto l'alcool che mi serviva, per spiccare un balzo di ramo in ramo e raggiungere una tua ala, le morbide piume che accarezzo scorrendole una ad una fra le dita. Lasciami avvicinare. E dopo essermi avvicinato scorgo un orizzonte ancora più lontano. Dovrei stringere quelle piume fino a strapparle per interrompere la catena dei soli e di blu sempre più profondi. L'ossigeno mi manca e tutto il mi corpo trema. Un varco si apre urlante nel mio stomaco e scende fino alle gambe e sale fino alla bocca. Tu rubi il mio cuore strappandolo a cielo aperto.

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